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Jogless stripes....ovvero le strisce senza balzi

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Ho fotografato un cappello che ho fatto lo scorso autunno; è lavorato in tondo alternando strisce di due colori diversi. 
Passando da un colore all'altro non avevo tagliato il filo che non serviva ma  lo avevo "trascinato " lavorando la prima maglia di ogni giro con entrambi i colori.

Anche così appare evidente come le strisce dello stesso colore non siano continue, ma una più in alto dell'altra.
A sinistra della linea verticale (che indica la prima maglia del giro) le strisce sono più in basso che a destra.

Questo perchè quando si lavora in tondo in realtà si lavora tracciando una spirale.

Ci sono almeno due modi per avere quelle che in inglese si chiamano "strisce senza balzi" (jogless stripes).

Il primo consiste nel lavorare il primo giro e poi passare a rovescio (senza lavorarla) la prima maglia nel secondo giro.
(In questo video lo insegna la mitica Eunny Jang)

Il secondo metodo consiste nel lavorare il primo giro e poi lavorare insieme nel secondo giro la prima maglia con la maglia sottostante.
(Un video è qui)

 


[Almost] Multnomah

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Ho impiegato più di 8 mesi per terminare il mio Multnomah.
Il punto pavone è abbastanza noioso ma il pattern può essere modificato  scegliendo quanti ferri lavorare a punto legaccio e quante volte ripetere il punto pavone (sia per il numero di ferri da lavorare sia per il numero di sezioni da eseguire in un ferro).

Ho lavorato il triangolo a maglia legaccio fino  ad avere 229 maglie sul ferro e poi ho iniziato a lavorare a punto pavone (in inglese feather and fan).
Proseguendo ho aggiunto nuove sezioni sia sui lati esterni che lateralmente ai punti centrali fino ad avere 20 sezioni. Ho continuato gli aumenti previsti del pattern fino ad inserire due sezioni in corispondenza dei ferri lavorati a legaccio al centro (ho  fatto un aumento kfb nei punti centrali) ed ad inserire due sezioni esterne. Senza più far aumenti  ho lavorato il bordo tutto a punto pavone (per 16 ferri).

Le misure finali dello scialle dopo averlo bloccato sono 58 x 160 cm.

Le  istruzioni del pattern  non sono molto  chiare riguardo a come proseguire dopo aver lavorato i primi 4 ferri a punto pavone: per le righe successive non bisogna spostare i segnapunti.

Inoltre, per facilitare il lavoro è preferibile indicare con  due segnapunti i punti centrali.

Qui potete trovare la traduzione in italiano fatta da Ekeloa.

Buona Pasqua !

Spring handbag

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Mi piace molto il cotone da dishcloths ma non per farne dishcloths : ). Lo uso per set di tovagliette all'americana o per farne market o hand-bag.

Nel pattern della Dotty Bag non è indicata la tensione del lavoro (gauge) e nella mia borsa il punto utilizzato risulta meno definito che nell'originale e le dimensioni sono maggiori: 28 cm di larghezza e 23 cm di altezza (esclusi i manici).
Insomma, a guardarla  ha più l'aspetto di una borsa di paglia intrecciata che di una borsa in tessuto.

Inoltre ho preferito chiudere con un three needle bind-off direttamente sul dritto del lavoro per avere il fondo della borsa più "squadrato". 

L'ingegno di Lynne Barr

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Qual è il knitting più divertente ? Per me senza ombra di dubbio quello di Lynne Barr. Non c'è pagina dei sui due libri più recenti che non mi abbia stupito.

Avete mai knittato una sciarpa ??? Certo che si. Ma dopo aver letto Knitting New Scarves sono andata a nascondere le mie

Eccone alcune delle sue:

E se siete incuriosite dai motivi reversibili in Reversible Knitting ci sono 50 stitch pattern reversibili (trecce, traforati, finto uncinetto, ecc) e 20 modelli completamente reversibili: il dritto che diventa rovescio e/o il sopra che diventa sotto.

Non soltanto modelli pensati da Lynne Barr ma anche da altre designer. Il pullover delle ultime due foto è di Wenlan Chia.

 

 

Knitting back backwards

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Credevo che lavorare in piano significasse dover lavorare sul  lato diritto e sul  lato rovescio del lavoro con ferri di andata e ritorno.
Credevo, anche, che lavorare un ferro volesse dire far passare le maglie dal ferro sinistro a quello destro.

Invece no.

Si può lavorare un ferro a rovescio sul lato rovescio del lavoro in piano avendo sempre di fronte il diritto del lavoro e facendo passare le maglie dal ferro destro a quello sinistro. Quello che in inglese si chiama knitting back backwards.

Ecco, ad esempio come si lavora il rovescio (Continental) senza girare il lavoro: 

Si punta il  ferro sinistro sul dietro della maglia da lavorare

 


Si fa passare il filo sul ferro sinistro e lo si riporta sul dietro del lavoro

 


Muovendo il ferro sinistro si estrae il filo attraverso la maglia che era sul ferro destro

 

Ma con un video è più facile capire : )

Qui c'è il video del knitting back backwards nel metodo Continental.

Qui c'è quello English 

E per imparare a lavorare a diritto sul rovescio del lavoro cioè il purling back backwards c'è questo video per il Continental e quest'altro per l'English.

Infine, questo esauriente articolo su Knitty parla sia del knitting che del purling back backwards.

 

Nasce il nostro Knit-Cafè !

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Nonostante il caldo estivo abbiamo deciso di riunirci in un knit-cafè per chiacchierare e sferruzzare insieme : )

Il primo appuntamento sarà :

sabato 11 giugno dalle 15:00 alle 16:30
al Cafferin in via Dante Alighieri 26/28 a Cesano Boscone (MI)

Il Cafferin è un vero Caffé vecchio stile dove si può gustare knittando caffè, gelati e tutto quanto di fresco e goloso possiate desiderare.

Con questo incontro partecipiamo ai Worl Wide Knit in Public Days (WWKiP - giornate mondiali del  lavoro a maglia in pubblico)

Per qualsiasi informazione è possibile  scriverci a knitcafe@filiandcolori.com
oppure telefonare allo 02 47951742.

 

Dalla matassa al gomitolo

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...ovvero l'elogio della lentezza

Potrei comprare un arcolaio ed ho nella memoria il video in cui la Zimmermann fa nascere un gomitolo facendo girare un dipanatore ma, in  realtà, preferisco usare due sedie  ed un po' di pazienza.

Ecco come si trasforma una matassa in gomitolo avendo a disposizione lo schienale di due sedie o le braccia di qualcuno che ci aiuti:

1. Appoggiare la matassa tra gli schienali o le braccia tese dell'aiutante (la tensione deve essere quella giusta, la matassa  non deve essere nè troppo tesa nè troppo lasca).

2. Individuare le estremità del filato; slegarle oppure tagliarle.

3. Scegliere uno dei due capi e formare una "farfalla"  (come mostrato nella foto che segue) avvolgendo il filo intorno al pollice ed al mignolo della mano incrociando al centro come per formare un 8. Se il filato è di media grossezza ripetere per una ventina di volte,  altrimenti di più.

 

4. Sfilare la "farfalla"  di filato dalle dita e piegarla a metà stringendola tra il pollice e le altre dita della mano.

5. Continuare ad avvolgere il filato intorno alle  dita (come illustrato dalla foto seguente) sfilandole quando il gomitolo acquista una certa consistenza.

6. Continuare ruotando il gomitolo ed avvolgendo ogni volta il filato intorno alle punte delle dita: ciò impedisce che il filato sia troppo teso.


Il libro  nelle foto è Lavorare a maglia per negati, di cui avevo già parlato in un altro post.

 

 


Summit on my needles

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Ci ho impiegato un anno per farmi coraggio e mettere sui ferri il Summit di Mandie Harrington. Lo avevo visto l'estate scorsa su Knitty e mi sembrava troppo originale e difficile per essere alla mia portata.

Finchè non ho avuto tra le  mani una matassa di Precious 4pl del Natural Dye Studio (di cui avevo già scritto in un post precedente) ed un paio di ADDI Click Lace. Ho provato ad avviare qualche maglia per provare le punte intercambiabili corte e non mi sono più fermata : )  ed adesso il mio Summit aspetta di essere bloccato.

Ho avuto il permesso da Mandie Harrington di tradurre il pattern in italiano: il pdf della traduzione italiana è qui.

Lo scialle (o meglio, la stola) è composto da 15 colonne ondulate.

Nella SEZIONE INIZIALE si impostano le 15 colonne seguendo le istruzioni per impostare le prime 3 colonne,  poi le 11 successive e poi l'ultima colonna.

Poi  si lavora una SEZIONE INCLINATA A DESTRA lavorando nello stesso modo le 13 colonne centrali ed in modo diverso la prima e l'ultima colonna. Si passa poi alla SEZIONE INCLINATA A SINISTRA.

Si lavorano le due sezioni per 13 volte; terminando, quindi, con una sezione inclinata a sinistra.

In pratica nel pattern si lavora una una colonna ondulata dopo l'altra utilizzando dei gettati (yarn over) e si formano le curve lasciando cadere delle maglie dal ferro.

E si passa, infine, alla SEZIONE DI CHIUSURA che prevede anch'essa una diversa lavorazione per la prima e l'ultima colonna da chiudere.

La lunghezza e la larghezza della stola possono facilmente variare aumentando o diminuendo il numero delle colonne e delle ripetizioni delle sezioni inclinate a destra ed a sinistra.

Per tutto il lavoro le maglie devono essere avviate utilizzando il metodo di avvio con il pollice ovvero il backwards loop cast on.

Si può lavorare il Summit senza mai girare il lavoro ma lavorando i ferri a rovescio sul rovescio del lavoro knittando back backwards.

Non c'è 1 senza 2

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Il primo incontro del nostro knit cafè  ci ha dato tanto entusiasmo da decidere di replicare con un altro WWKiP day sabato prossimo 18 giugno stessa ora (dalle 15:00 alle 16:30) stesso luogo (da El Cafferin a Cesano Boscone).

Sabato scorso era anche il Yarn Bombing Day, la giornata in cui "graffiti"  fatti di filato hanno dato un po' di colore e calore : ) in giro per il  mondo.
Per vedere e leggere delle yarn bombs c'è un album su Flick ed un gruppo su Ravelry .
Spero che per la prossima edizione ci saremo anche noi a fare yarn bombing.

Intanto ci vediamo sabato...passate parola !

 

 

DPN: istruzioni per l'uso

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I ferri a due punte (Double Pointed Needles) sono spesso considerati difficili da usare per lavorare in tondo ma in realtà, come in tutte le cose, è la pratica che fa la differenza nel risultato.

Quindi, se avete voglia di imparare ad usarli, prendetevi un po' di tempo....e sedetevi comode !


1. Avviare tutte le maglie su un unico ferro a doppia punta

2. Distribuire le maglie sugli altri 2 o 3 ferri a doppia punta iniziando dalla prima maglia avviata e passandole sul ferro come per  lavorarle a  rovescio (purlwise).
Se il pattern non dice quante  maglie distribuire su ciascun ferro dividerle in modo che ciascuna ripetizione del punto impiegato non prosegua da un ferro ad un altro. Ad esempio se un motivo si lavora su un numero di maglie multiplo di 6, distribuite le maglie in modo che su ciascun ferro il numero di maglie sia multiplo di 6; ciò rende il lavoro più regolare.

3. Al primo giro lavorare le prime 2 o 3 maglie con entrambi i capi del filo (quello per aviare le maglie e quello del gomitolo) e mettere un segnapunti tra la prima e la seconda maglia

4. Mettere il ferro con le maglie da lavorare sopra i due che sono ai lati e lavorare tenendo le maglie vicine a quelle sul ferro immediatamente a destra, così come si vede nella foto qui in basso in cui  le frecce indicano il ferro su cui sono le maglie da lavorare ed il ferro sul  quale  verranno spostate. (Nel  caso si usino 4 DPN la tecnica non cambia ma semplicemente si avrà un quarto ferro in basso a formare un quadrato anziché un triangolo).

5. Lavorare le  prime maglie su ciascun ferro a doppia punta  tenendo nella mano destra sia il ferro sul quale andranno le maglie lavorate sia il ferro immediatamente a destra di quello su cui ci sono le maglie da lavorare ed assicurarsi che il filo  sia teso per evitare che la maglie siano troppo larghe nei punti in cui si cambia il DPN.
(In realtà può capitare che le prime volte che si usano i DPN il filo venga tenuto molto teso su tutto il lavoro e le maglie al cambio ferro risultino più "morbide" perchè  è la  mano  che è diventata troppo "stretta" su tutte le altre maglie).


Per chiarirsi le idee c'è questo video di Knitting Help e vedrete che tenendo il ferro con le maglie da lavorare davanti ad entrambi i ferri  che si trovano ai lati si evita che qualche ferro "svolazzi"  come invece accade nel video




....e dopo aver lavorato un paio di cappellini i DPN non faranno più paura : )

 

Heart and Hand made

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Eccoli finiti i due cappellini di cui parlavo nel post precedente, pronti da regalare ad un bambino.
Serviranno per le sere d'estate al mare.....quando rinfresca ed un capppellino di cotone fa comodo.

Il filato è 100 % cotone bio, worsted (95 m/50 gr), i cappellini sono lavorati con i ferri a doppia punta di 4,5 mm e sono destinati ad una testa di 43 cm di circonferenza.

Il pattern è quello dello Swirl Hatdi Mandie Harrington. Qui potete trovare la traduzione in italiano.

Nei cappellini nelle foto ci sono alcune modifiche rispetto al pattern.

Per quello color panna ho avviato 80 maglie, nell'ultimo giro del bordo a coste ho fatto 8 aumenti con 8 kfb (distribuiti equamente sul giro) ed ho poi continuato a lavorare seguendo il pattern ad eccezione del primo giro dopo gli aumenti in cui ho preferito non fare gettate ma fare: *2 dir, 1 dir. avanti e dietro l'occhiello (cioè  1kfb), 4 dir, 2 ins a  dir* fino alla fine del giro.
A 13 cm dall'avvio ho iniziato a lavorare la punta.

Per quello  viola non ho fatto aumenti dopo il bordo a coste ma ho  lavorato come per l'altro cappellino il primo giro dopo il bordo. A 14 ,5 cm dall'avvio ho iniziato ridurre  le maglie.

Nella foto  si vedono le  etichette personalizzate su cui si scrivere la composizione del filato usato e le istruzioni per il lavaggio e che, di solito, regaliamo  alle nostre clienti.

 

E tu, di che calzino sei ?

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I  calzini non fanno (più) [come riportato nei commenti] parte della  tradizione del knitting italiano  ma di quello anglofilo, tedesco e scandinavo.
Noi abbiamo le babbucce: calde, comode ma spesso informi e cucite. Loro i calzini, lavorati con ferri sottilissimi e che calzano a pennello.

Basta lavorare un calzino soltanto e si diventa irrimediabilmente sock-addicted.
Si può scegliere che strumento usare (i ferri a doppia punta o due ferri circolari insieme) se partire lavorando dalla gamba  oppure dalla punta del piede (top-down oppure toe-up) e come lavorare il tallone (con l'heel-flap o con gli short-rows).

Le tre immagini che seguono sono tratte da Sensational Knitted Socks di Charlene Schurch (l'autrice di tantissime e fondamentali pagine dedicate al sock knitting) ed illustrano l'anatomia di un calzino (ogni sezione è lavorata in un colore diverso).


copyright Charlene Church / Martingale & C.

Calzino top-down con heel-flap

Cuff (Elastico) [in giallo]: di solito è lavorato a coste per non far scivolare il calzino dal polpaccio.

Leg (Gamba) [ in verde-bluette]: Questa parte è lavorata secondo il pattern scelto o seguendo lo stesso pattern dell'elastico. Fin qui non si lavora altro che un tubo.

Heel-flap (Listello del tallone) [in arancione]: in genere si lavora sulla metà delle maglie totali ed è lavorato non in tondo ma in ferri di andata e ritorno. Molti hell-flap sono lavorati in pattern che prevedono maglie passate in modo da rinforzare lo spessore del lavoro lì dove ricevono maggiore sollecitazione. A volte sono lavorati con ferri più piccoli o aggingendo un altro filo di rinforzo.

Heel-turn (curva del tallone) [in viola]: anche questa parte è lavorata in ferri di andata e ritorno con degli short rows. Questi pochi ferri fanno un lavoro notevole in quanto fanno cambiare direzione al calzino.

Gusset (tassello) [in giallo]: vengono riprese le maglie  lungo l'heel-flap e l'heel-turn e vengono lavorate in tondo insieme a quelle del collo del piede. A questo punto si hanno più maglie di quellle iniziali e bisogna fare alcune diminuzioni.

Foot (piede) [in verde]: è lavorato fino all'inizio della punta del piede.

Toe (punta) [in rosso]: si diminuiscono le maglie sui due lati in modo da avere una punta che calzi il piede e sia comoda da tenere nelle scarpe.

(qui ci sono le foto passo-passo di un calzino top-down con heel-flap)


copyright Charlene Church / Martingale & C.

 

calzino toe-up con heel-flap

Toe (Punta) [in giallo]: il calzino viene avviato con poche maglie che vengono,poi,  via via aumentate fino a che non si arriva al numero di maglie necessarie per il piede.

Foot (Piede) [in blu]: è lavorato come un tubo come in qualsiasi calzino.

Heel-flap (Listello del tallone) [in verde]: anche in questo caso è lavorato sulla metà delle maglie e può essere rinforzato.

Heel-turn (Curva del tallone) [in giallo scuro]: cambia la direzione del calzino;  è nella parte superiore dell'angolo e non nella parte inferiore come nei calzini top-down e si pò lavorare seguendo il pattern della gamba.

Gusset e center-back heel ( tassello e parte posteriore del tallone): questa porzione copre il dietro del tallone ed è lavorata sul collo del piede.

Leg (Gamba) [in blue]: è lavorata seguendo il pattern.

Cuff (Elastico) [in giallo]: è lavorato a coste.

 


copyright Charlene Church / Martingale & C.

Calzino top-down con short-row heel (di Priscilla Gibson-Roberts)

Cuff (Elastico) [in giallo]: è lavorato a coste.

Leg (Gamba) [in verde bluette]: è lavorato a coste 2 x 2.

Stockinette Band (Fascia a maglia rasata) [in giallo]: si lavora tra la gamba e l'inizio del tallone.

Short-rows heel (tallone con short-rows) [in viola]: si lavora con short-rows che  partono arrivando fino alla penultima maglia e poi fino ad un quinto delle maglie. Poi si riparte aumentando le maglie degli short-rows.

Foot (Piede) [in arancione]: è lavorato sullo stesso numero di maglie della gamba. Non c'è il tassello.

Toe (Punta) [in blu e verde]: nella parte blu vengono fatte le diminuzioni ogni due ferri, nella parte verde in ogni ferro.

 

Per chi voglia cimentarsi con i calzini ecco alcuni pattern per iniziare:

Generic Sock Pattern (top down, heel flap)

Widdershins (toe-up, heel-flat)

Priscilla's Dream Sock ( top-down, tallone con short-rows)

Universal Toe-Up socks Formula (toe-up , tallone con short rows)

 

 

Huldan Takki

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L'autrice del modello non desidera che le sue foto siano pubblicate

Copyright Adelheid



Sono alla prese con la mia Huldan Takki....per chi non conosce il finlandese : ) takki significa giacca.

E' una lunga giacca blanket style, lavorata seamlessbottom-up, tutta a maglia rasata con qualche sezione a maglia legaccio. La particolarità sta tutta nel modo in cui è costruita. Si lavora un grande pannello alto dal bordo inferiore alle ascelle e che comprende il dietro e i due davanti, si lavorano le maniche e poi si mettono tutti i pezzi insieme sullo stesso ferro e si procede a lavorare  spalle e scollo. Le spalle sono raglan, mentre lo scollo è ottenuto con gli short rows.

Su Ravelry c'è un KAL in italiano in cui knitter chiacchierone (me compresa : ) si scambiano tante informazioni per la realizzazione dell'Huldan takki.

Se non sapete cos'è Ravelry...è ora che andiate a vedere cosa vi siete perse.
E se non sapete cos'è un KAL, faccio la saputella e ve lo dico io ! : )

KAL è l'acronimo di Knitting ALong cioè lavorare  a maglia insieme (uno stesso pattern).

Il pattern, appunto, della Huldan Takki è di Adel Heid. Trovate qui la  versione originale  in finlandese e qui traduzione inglese.

La traduzione italiana a cura di Isabel Nasi (isa1950 su Ravelry) è qui.

 

L'autrice del modello non desidera che le sue foto siano pubblicate

Copyright Adelheid

 



Per la mia versione ho scelto il cotone bio For Nature della Rosarios 4, color bordeaux. Sono appena all'inizio ed ho ancora da lavorare un mare di maglia rasata con alcune onde di maglia  legaccio prima di arrivare alla parte più interessante nella struttura del modello.
 

 

 

Il Knit-Cafè è aperto per ferie

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Il nostro knit-cafe  rimane aperto ad agosto.

Tutti i sabato dalle 15:30 alle 18:00 ci incontriamo per sferruzzare e chiacchierare al Cafferin in via Dante Alighieri 26/28 a Cesano Boscone (MI). 

Tra tavoli ingombri di gomitoli e ferri, caffè shakerati e gelati, lavori da completare o appena messi sui ferri aspettiamo tutte le knitter che rimangono in città per passare piacevoli pomeriggi di knitting ...vacanziero.

 


Sunday Swing

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E' domenica, il primo giorno della settimana, quando si ha più tempo per il knitting e per la lettura.

Mi sono innamorata dei Sunday Swing, un paio di calzini  adatti fin dal nome ad essere sferruzzati di domenica; sono di Kristel Nyberg, pubblicati sul numero di Knitty dell'estate 2009.

Torneranno utili a settembre da indossare nei sandali con il tacco alto  magari sfogliando uno degli stitchionary di Barbara G. Walker e dopo essersi procurata una tazza su cui conigli bianchi lavorano a maglia ... così come si vede nelle foto di Kristel.

 


© 2009 Kristel Nyberg (sock pattern), Teemu Hirsimäki (photo)

 


© 2009 Kristel Nyberg (sock pattern), Teemu Hirsimäki (photo)



 Sono calzini lavorati top-down con heel-flap e potete trovare la traduzione in italiano qui.

La designer lavora con 5 ferri a doppia punta ma se ne possono usare anche soltanto 4 dividendo le maglie su 3 ferri (1/4 delle  maglie su ciascuno dei primi due ferri e l'altra metà sul terzo ferro) oppure  si possono usare due ferri circolari.

Per chi non avesse mai lavorato un calzino a maglia in uno dei post precedenti ci sono alcune informazioni che potrebbero essere utili.

Ho anche un libro da leggere: Il club della calzettadi Marìa Reimondez da cui è stato tratto un film (ma non so se sia arrivato nelle sale italiane).

 

Il club della calzetta

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Vi invito alla lettura; ....o meglio, vi presento sei donne: Elvira, FernandaLuzRebeca, Matilde e Anxos. Si sono iscritte al Club da Calceta; insieme lavorano a maglia e lavorano la propria vita affinché cambi e diventi come loro la vogliono.

Ognuna ha un capitolo del libro, ogni capitolo ha il titolo di un pezzo di un maglione e quando il libro è finito in realtà non lo è davvero perchè bisogna disfare e riaggomitolare tutto per capire dove portano i fili della prefazione.

Se quello che ho scritto non bastasse a incuriosirvi tanto da andare a cercare  Il Club della Calzetta di Maria Reimondez (vedete la foto dell'autrice qui in alto insieme alla copertina del libro) vi lascio con un po' delle voci di queste donne.


Elvira

"Leggendo la Bibbia capii che pregare era di fondamentale importanza. Un prete, una volta, mi disse: Te ne rendi conto, Elvira? Cristo, prima di prendere qualunque decisione, si ritira a pregare. E quel prete aveva ragione. Ma Cristo ha anche fatto tante cose e io, a volte, che Dio non ne tenga conto,  mi sento con la coscienza sporca perché sembra che faccio faccio ma poi non combino niente. Niente tranne osservare. Poi cerco di consolarmi, anime del purgatorio, con qualsiasi cosa. L'altro giorno ho visto alla tele un fotografo che parlava di cos'è più importante quando si fa una foto, cioè decidere cosa mostrare. Così, io devo essere rimasta alla fase più importante, Gesù mio benedetto.
Da sempre, alla gente, piace più fare che osservare. E se quel fare va a proprio beneficio, allora ancora meglio. E osservare, anche se può sembrare non fare niente, è comprendere"


Anxos

"Alla  fine si decise. Ad assistere ad una riunione del partito. Dopo tanto tempo. Troppe scuse. E poi oggi vuole parlare.
-Sono quindici anni che chiediamo la stessa cosa, senza nessun risultato. E adesso, per giunta, c'è qualche compagno che sostiene che siamo diventate troppo aggressive, che forse con tattiche un po' più morbide riusciremmo ad ottenere di più. Che dobbiamo fare, portarvi anche le ciabatte per vedere se vi decidete a darci retta ? - lo guarda e lui è lì, che nasconde la testa come un coniglio.
(...) - Adesso basta con questa storia si sentirvi degli uomini 'liberati' solo perché ora vi piace cucinare, quando poi non siete capaci di cambiare un bel nulla-"


P.S.: Il Club della Calzetta è un romanzo femminista......ma questo non ditelo in giro!!!  : )))


 

Trecce

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Per molto tempo le trecce mi sono sembrate troppo difficili per affrontarle: mettere in sospeso le maglie mi sembrava una cosa non alla mia portata più o meno come fare la trapezista in un circo.

Finchè spinta dalla curiosità e da questo video ho pensato che mi stavo perdendo un bel pezzo del divertimento. E quindi mi sono regalata Power Cables il libro di Lily Chin, la signora così pragmatica che si vede nel video con Eunny Jang.
In poche pagine  ho imparato le basi e mi sono ritrovata catapultata nel mondo delle trecce reversibili e senza nemmeno accorgermene. Che Lily Chin possa anche trasformarmi in una acrobata da circo se solo si decide a scrivere un libro a riguardo ?

Una treccia è formata da gruppi di maglie che si incrociano l'uno sull'altro e cambiano posizione. Vale a dire che la maglie non sono lavorate "in ordine": ad esempio se dobbiamo lavorare una treccia su 4 maglie dobbiamo  iniziare lavorando la terza e la quarta maglia e poi la prima e la seconda. Di solito le maglie sono lavorate a maglia rasata (a diritto sul diritto del lavoro, a rovescio sul rovescio del lavoro).
Anche se le trecce non sono altro che maglie lavorate "in disordine"  ci sono infinite combinazioni possibili.

In inglese le trecce si chiamano cables cioè cavi perchè il disegno delle trecce è ottenuto incrociando cavi fatti da gruppi di maglie. Per illustrarne le basi ho scelto di utilizzare due cavi di I-cord.
Le frecce rosse indicano il gruppo di maglie che devono essere tenute in sospeso e lavorate non nell'ordine in cui si presentano sul ferro ma dopo il gruppo di maglie evidenziato con le frecce verdi.
Esistono solo due tipi di incroci:

Front Cross o Left Cross: le maglie vengono tenute sospese sul davanti  (front) del lavoro e si crea un incrocio verso sinistra (left).

Back Cross o Right Cross: le maglie vengono tenute sospese sul dietro (back) del lavoro e si crea un incrocio verso destra (right).

Mentre Front/Back Cross si riferisce sempre alla posizione in cui tenere le maglie in sospeso (il cavo con le frecce rosse), Left/Right Cross si riferisce alle maglie che rimangono sul davanti del lavoro (a seconda dei casi le maglie da tenere o non tenere in sospeso).

Qui in basso c'è la foto di due trecce, ognuna con 4 incroci. Iniziando dal basso la prima treccia a sinistra ha due Front (Left) Cross, un Back (Right) Cross ed un Front (Left) Cross; la seconda freccia ha due Back (Right Cross), un Front (Left) Cross ed un Back (Right) Cross.

Ogni incrocio è su 8 maglie ed in inglese si indicherebbe  con C8B  un Back (Right) Cross e con C8F un Front (Left) Cross, il numero 8 indica il numero totale di  4 + 4 maglie sulle quali sono lavorati gli incroci.

E' possibile lavorare le trecce senza ferro ausiliario ma portando le maglie da tenere in sospeso da un ferro all'altro: potete trovare qui e qui due modi di procedere.

 

Ekeloa Knits ALong

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Copyright Ekeloa

Da pochi giorni Ekeloa ha lanciato l'iniziativa di lavorare  insieme ad altre knitter (in inglese Knit ALong, e da qui l'acronimo KAL) due progetti.
Il primo progetto di cui vedete qui sopra il bozzetto ed alcune istruzioni per uno dei punti da usare è un coprispalle su pattern originale di Ekeloa. Sul suo blog potete trovare volta per volta tutte le istruzioni per knittarlo. E' lavorato sia in tondo (le maniche) che in piano (il rettangolo che fa da davanti e dietro) e vengono ripresi i punti per bordare il davanti ed il collo.

L'altro KAL riguarda Rock Island, un meraviglioso scialle di Jared Flood; chiunque lo avesse nella sua to do list adesso può imbracciare i ferri perchè knittando insieme si può chiedere aiuto per i passaggi più complicati.

 


Copyright Jared Flood


Partecipo ad entrambi i KAL di Ekeloa; penso che entrambi i pattern siano particolrmente interessanti il primo perchè di una designer talentuosa ed italiana, il secondo perchè ha tutto quello di delizioso ed elegante passa The Brooklyn Tweed .

Adesso passo a scegliere i filati e vi aggiornerò nei prossimi post.

Knit-Cafè: Comunicazione

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Care knitters

vi informo che l'appuntamento di oggi del Knit-Cafè è ANNULLATO perchè El Cafferinè chiuso nel pomeriggio.

A sabato prossimo e Buon Ferragosto a tutte !

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